Proprio nella zona di Kažela, Pošesi, Bijeca e Pineta, Siga e Munkalba, così come nella parte nord-orientale di Vižula, sorsero edifici o insiemi di edifici circondati da fertile terreno, che includevano fabbricati a scopo abitativo, nonché costruzioni per la lavorazione e lo stoccaggio di merci per il proprio fabbisogno e per il mercato.
Il mare di Bijeca con una costa poco profonda veniva sfruttato come fonte inesauribile di beni: saline, allevamenti ittici e zone di pesca, a seconda della stagione. Vižula con la sua necropoli antica/tardoantica di Burle è il sito meglio studiato in cui possiamo osservare con continuità l’evolversi della vita, per diverse migliaia di anni, dal Neolitico all’Alto Medioevo.
Una villa marittima, costruita a terrazze, risalente al periodo dell’imperatore Augusto, si trova sul lato ovest della penisola di Vižula. Grazie a graduali adattamenti, prese la forma di un palazzo nel tardo impero, a cavallo tra il III e il IV secolo,
andando a formare un insieme architettonico unico. Lo storico romano Ammiano paventa la possibilità che si fosse qui svolta l’esecuzione di Crispo, il primogenito dell’imperatore Costantino, nel 326 d.C.
Anche la necropoli di Burle testimonia la vita degli abitanti, le loro credenze, i loro alti e bassi. Si trovava lungo la strada che collegava la villa palazzo sul lato ovest, il mansio-luogo di ristoro presso il molo a sud e la villa rustica nella parte nord-orientale della penisola con l’ager polesano e la sua sede amministrativa Colonia Pola a ovest, e la città strategicamente importante di Nesactium a est.
Fondale, ricchezza di diversi reperti
Più di 500 sepolture nella necropoli testimoniano la povertà e la ricchezza degli abitanti attraverso i loro gioielli in bronzo, argento e oro, i vasi in ceramica e in vetro, l’attrezzatura per la realizzazione di reti da pesca o gli strumenti per scrivere e sigillare documenti. Sono stati trovati sarcofagi di piombo, nonché ceneri collocate in una fossa, a testimonianza delle modalità di sepoltura. Ricchi ritrovamenti numismatici confermano l’intensa attività commerciale dal periodo dell’imperatore Augusto alla fine del I secolo a.C. al periodo del re ostrogoto Atalarico nel 534 d.C.
Resti di architettura di età romana sulle isole di Levan e Fineri testimoniano l’importanza del territorio di Medolino nell’antichità e nell’alto medioevo.
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